Reggio Emilia, 11 maggio 2020
con l’auspicabile avvicinarsi della fine di questo lungo periodo di sofferenza umana e personale, ma anche aziendale ed economica, anche le imprese innovative dovranno affrontare con grande determinazione la situazione che si sarà venuta a creare.
Nessuno può sapere con certezza quando questa situazione finirà né come sarà il mondo quando ciò avverrà. Ma non avere certezze non vuol dire non poter prevedere.
In questa drammatica situazione, l’attenzione non deve essere concentrata solo sui tempi di uscita dalla crisi, ma soprattutto sulla capacità di reazione dell’impresa in una visione di medio periodo. E il pericolo maggiore, oggi più che mai, è l’immobilismo. A maggior ragione lo è per una Start Up Innovativa.
Quello che si può e si deve fare fin d’ora è analizzare con cura il proprio business model, poi costruire possibili scenari, prevedendo per quanto possibile e nel modo migliore e più scientifico possibile, in che condizioni sarà ognuna delle nostre imprese.
Programmare cosa si dovrà e cosa si potrà fare per garantire, assieme alla sicurezza, la continuità dell’impresa e delle sue attività. Accanto alla inevitabile riorganizzazione dei processi di business sarà necessario:
verificare, con ragionevole certezza, che l’impresa sia in grado di uscire dalla crisi mantenendo la necessaria capacità di continuare la propria attività, evitando in maniera assoluta di bruciare risorse,
verificare tempestivamente le condizioni contrattuali in essere con clienti e fornitori, i loro punti critici, le opportunità legali adottabili e tutti gli strumenti normativi disponibili, per l’impresa e per le sue controparti,
valutare l’applicazione di tutti gli strumenti disponibili per la gestione delle risorse umane;
semplificare il lavoro dell’amministrazione, in un’ottica gestionale,
adottare strumenti e tecniche di previsione economica e finanziaria e ottimizzare le risorse finanziarie e i flussi di cassa, ricorrendo alle opportunità normative e di mercato e a forme e fonti innovative, dedicare risorse all’innovazione dei processi, prima ancora che dei prodotti.
Tutto ciò dovrà confluire in un recovery plan, che dovrà essere realizzato presto e bene, privilegiando la sostanza rispetto alla forma, dotandosi dei necessari supporti di informazioni, di competenze, di know-how, sfruttando nel miglior modo possibile gli strumenti normativi e agevolativi esistenti e quelli di supporto all’economia che verranno in futuro messi in campo.
Per questo SC&A, assieme ai suoi Partner, ha dato vita al progetto startup recovery, per affiancare e supportare Start Up e PMI Innovative in questo momento difficile e di grande incertezza.
Si tratta di un servizio offerto ai Founders per affrontare al meglio gli aspetti economici, finanziari, gestionali, legali e del lavoro conseguenti all’emergenza sanitari. Vi mettiamo a disposizione un team composto da professionisti portatori di tutte le diverse professionalità necessarie: commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, mentors. Un team affiatato e collaudato, abituato a lavorare in maniera coordinata e con la massima efficacia.
Si tratta di far fronte ad una situazione eccezionale, che richiede risposte eccezionali. L’impegno e il dovere di ciascuno di noi dev’essere fare tutto il possibile (e forse l’impossibile), per uscirne vivi e ripartire. Tutti assieme e possibilmente tutti. Non uno di meno.
Il percorso che vi vogliamo proporre è un percorso per gradi, che parte dall’analisi dello scenario in cui l’impresa si troverà a muoversi, per poi entrare nel dettaglio delle singole aree di possibile intervento, disegnando assieme un worst case scenario per valutare se e come sarà possibile uscirne.
Noi siamo pronti.
Per info e approfondimenti: focus@scastudio.com
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